venerdì 12 febbraio 2010

'L'Occidente si deve svegliare, deve difendere i fratelli iraniani. Oggi siamo iraniani anche noi'.

- ROMA, 11 FEB -


(ANSA)
Il leader dell'UDC, Pier Ferdinando Casini, interviene a sostegno di una manifestazione organizzata da esuli iraniani davanti a Montecitorio per esprimere sostegno alle contestazioni duramente represse 'dal regime di Ahmadinejad'.
'Queste bandiere sono idealmente anche nostre - aggiunge Casini rivolgendosi ai manifestanti - Siamo vicini al popolo e ai colleghi parlamentari iraniani, privati della liberta' e vittime di un regime che nega la liberta' e che oggi, sembrerebbe, ha ammazzato una studentessa che manifestava'.
'Non ci intimoriscono le intimidazioni all'ambasciata italiana a Teheran - conclude - Diciamo grazie a internet perche' e' un grande strumento di democrazia. Non dimentichiamocelo neanche noi in Italia'.
Iran: opposizione in piazza a Roma
Manifestanti gridano: 'morte al regime, morte ad Ahmadinejad'
11 febbraio, 20:41

mercoledì 10 febbraio 2010

Attacco ad ambasciata italiana a Teheran. GIOVANI IRANIANI IN ITALIA CONDANNANO ASSALTO

Karimi: finalmente un politico italiano ha preso posizione contro regime




(GRTV) - "Condanniamo quest'atto sgradevole e assurdo, anche se c'era da aspettarselo". E' quanto ha dichiarato Azar Karimi, leader dell'Associazione Giovani Iraniani in Italia, commentando in un colloquio con AKI - ADNKRONOS INTERNATIONAL l'attacco all'ambasciata italiana a Teheran condotto dalle milizie filogovernative, di cui ha dato notizia il ministro degli Esteri, Franco Frattini, durante un'audizione in Senato. Secondo Karimi l'attacco compiuto dai basij e' legato alle dichiarazioni rilasciate dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante il suo recente viaggio in Israele. "Finalmente - ha affermato Karimi - un politico italiano, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ha preso posizione contro il regime. Ribadisco la totale condanna dell'attacco all'ambasciata" italiana in Iran.

ADESIONE DEL PRESIDENTE DEI GIOVANI IRANIANI ALL'UDC

martedì 9 febbraio 2010
Iran: G. Zinzi, benvenuta Azar Karimi

9 FEB - "Proprio mentre annunciamo con piacere l'adesione ai Giovani Udc della presidente dei giovani iraniani in Italia Azar Karimi, che ricoprirà il ruolo di responsabile del dipartimento Italiani di Seconda Generazione dei Giovani UDC, purtroppo in Iran si è consumato un nuovo gravissimo episodio di violenza, con un centinaio di miliziani legati al regime teocratico che hanno tentato di assaltare l'ambasciata italiana a Teheran. Oltre ad esprimere grande preoccupazione, siamo vicini al personale diplomatico italiano e al popolo iraniano che quotidianamente subisce la repressione del regime e ci auguriamo che esca quanto prima dal clima di oscurantismo in cui è stato trascinato dal regime degli ayatollah". Lo ha dichiarato Gianpiero Zinzi, coordinatore nazionale dei Giovani Udc nell'annunciare l'adesione di Azar Karimi, presidente dei giovani iraniani in Italia, al movimento giovanile dell'Unione di Centro. "Tenendo conto della vicinanza dell'Udc e del forte sostegno che il Presidente Casini ha sempre dimostrato nei confronti della lotta del popolo iraniano, - dichiara Azar Karimi - in qualità di presidente dei giovani iraniani in Italia, ho voluto aderire con convinzione per rafforzare ulteriormente il legame fra l'Udc e il popolo iraniano".

martedì 2 febbraio 2010

Iran, altri nove manifestanti verranno impiccati

Il leader dell'opposizione Mussavi: "Per il Paese c'è il rischio
di essere riportato a un dispotismo peggiore di quello prima della rivoluzione"





TEHERAN - Altre nove persone processate per le manifestazioni di protesta in Iran saranno impiccate, dopo le due giustiziate il 28 gennaio. Lo ha detto il vice capo della magistratura, Ebrahim Raissi, citato oggi dall'agenzia Fars. "Tutti i condannati - ha affermato Raissi - hanno legami con correnti anti-rivoluzionarie e hanno preso parte alla rivolta per rovesciare il sistema". Il leader dell'opposizione Mir Hossein Mussavi ha affermato che il Paese corre il pericolo di essere riportato "ad un dispotismo peggiore di quello di prima della rivoluzione", perché "il dispotismo esercitato in nome della religione è il peggiore possibile". Mussavi parla in un'intervista pubblicata dal suo sito, Kaleme, in occasione del 31/o anniversario della rivoluzione.

"Tutti i condannati - ha affermato Raissi - hanno legami con correnti anti-rivoluzionarie e hanno preso parte alla rivolta per rovesciare il sistema". Il 28 gennaio sono stati impiccati Mohammad Reza Ali-Zamani e Arash Rahmanpur, entrambi ventenni, riconosciuti colpevoli di essere 'Mohareb' ('nemici di Dio'), di aver fatto parte di un gruppo di opposizione monarchico e di avere pianificato attentati contro autorità dello Stato.

Raissi ha ribadito oggi che i due giustiziati erano stati arrestati nelle proteste di piazza degli ultimi mesi, cominciate dopo la rielezione alla presidenza di Mahmud Ahmadinejad del 12 giugno 2009. Secondo fonti dell'opposizione, invece, Ali-Zamani e Rahmanpur erano in carcere già da prime delle presidenziali e sarebbero stati impiccati per intimidire gli oppositori e convincerli a non scendere in piazza in manifestazioni previste nell'anniversario della rivoluzione, l'11 febbraio.