martedì 18 maggio 2010

MANIFESTAZIONE CONTRO IL REGIME DEI MULLAH A ROMA

INVITO ALLA MANIFESTAZIONE
PER PROTESTARE CONTRO L'IMPICCAGIONE DEI PRIGIONIERI POLITICI IN IRAN
PER PROTESTARE CONTRO LE CONDANNE A MORTE DI 6 PRIGIONIERI POLITICI, FAMILIARI DEI MOJAHEDIN DEL POPOLO RESIDENTI NEL CAMPO DI ASHRAF
L'UNIONE DELLE COMUNITA' IRANIANE IN ITALIA VI INVITA A PARTECIPARE AD UN MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DI FRONTE ALL'AMBASCIATA IRANIANA A ROMA.
GIORNO E ORARIO: MERCOLEDI 19 MAGGIO DALLE 14 ALLE 16
LUOGO: ROMA DI FRONTE ALL'AMBASCIATA IRANIANA IN VIA NOMENTANA NUMERO 363

UNIONE DELLE COMUNITA' IRANIANE IN ITALIA

giovedì 13 maggio 2010

BREVE INTERVISTA DI AZAR KARIMI CON IL SETTIMANALE FAMIGLIA CRISTIANA



PERCHةE' HANNO PAURA DELLE DONNE
«Nelle foto della protesta compaiono sempre le donne in prima fila, che innalzano slogan e mostrano striscioni. Le donne iraniane non si sono mai tirate indietro, per questo il regime di Teheran ha paura di loro». Azar Karimi è nata in Italia ventitré anni fa da genitori iraniani fuggiti per motivi politici dal Paese nel 1979, all’indomani della rivoluzione. Suo padre commercia tappeti persiani e presiede l’Associazione rifugiati politici iraniani in Italia; sua madre, interprete di farsi, guida l’Associazione donne democratiche iraniane in Italia. Azar, studentessa di Giurisprudenza a Roma, ha seguito le orme dei genitori: oggi è leader dell’Associazione giovani iraniani in Italia. «Il dissenso, in Iran, è sempre guidato dagli studenti e dalle donne. E magari questa rivolta di piazza servirà anche ad affermare i loro diritti». La protesta, spiega Azar, non ha un colore partitico: «Non si tratta di una manifestazione in favore di Moussavi – il candidato riformatore – e contro Ahmadinejad, bensى contro il regime in sé. Le elezioni sono state il pretesto per iniziare una vasta protesta contro il sistema teocratico per il ristabilimento di una vera democrazia».

Ahmadinejad o Moussavi, per Azar è la stessa storia: il sistema politico va cambiato alla radice. «Il popolo iraniano deve decidere una volta per tutte se vuole la democrazia. E lo deve fare non attraverso una guerra portata dagli stranieri, bensى attraverso una lotta interna, legale, con un referendum indetto sotto la vigilanza delle Nazioni Unite». Azar non ha mai messo piede in Iran, ma parla farsi e ama il Paese dei suoi genitori. «In quanto cittadina italiana potrei andare in Iran, ma avendo i genitori rifugiati politici la mia vita là sarebbe in pericolo. Voglio visitare quel Paese, ma lo farٍ solo quando sarà finalmente libero».

Giulia Cerqueti

sabato 8 maggio 2010

Dibattito a Palermo su liberta' e democrazia






SABATO 8 MAGGIO 2010







Dibattito al liceo scientifico Basile di Palermo organizzato dall'Officina delle Idee sulla "Democrazia e la libertà d'informazione in Italia e nel Mondo". Da sinistra Roberto Rao (Udc) componente della commissione di vigilanga Rai, Azar Karimi, presidentessa dei Giovani Iraniani in Italia, Giuseppe Piazzese (consigliere di circoscrizione) e Doriana Ribaudo (consigliere comunale).
"L'incontro è il primo di una serie d'iniziative chiamate Officine di Pace che terremo in scuole, parrocchie e sedi di associazioni - dice il presidente dell'Officina delle Idee Danilo Dominici -. Vogliamo confrontarci su alcuni valori e temi dati troppo spesso per scontati, in questo caso la democrazia. Lo vogliamo fare attraverso un parallelismo con l'Iran e approfondendo la questione della libertà d'informazione in Italia. L'esperienza della giovane iraniana siamo certi possa essere momento di grande riflessione".
Foto di Francesco Baiamonte

Onorevole Casini alla manifestazione per Iran nell'31 anniversario della rivoluzione